Le gambe gonfie sono una condizione molto fastidiosa, che può avere diverse cause: spesso sono il risultato di contratture muscolari, strozzamenti venosi o linfatici che impediscono al sangue e soprattutto alla linfa di risalire dalla parte inferiore del corpo. Altre volte sono l’esito secondario di specifiche patologie.
La maggior parte delle condizioni che causano caviglie e gambe gonfie e in generale gambe pesanti possono trovare giovamento dall’Osteopatia. Sono molteplici le tecniche disponibili, tutte mirano a liberare gli spazi nei quali scorrono i vasi venosi e linfatici, in modo tale da permettere la corretta circolazione ematica e linfatica verso il cuore e restituire così una sensazione di gambe leggere.
In questo articolo approfondiremo le cause delle gambe gonfie, i sintomi, le aree d’intervento dell’Osteopatia e i trattamenti più indicati.
Le cause delle gambe gonfie
Le gambe gonfie dunque, sono il risultato di un deficit di ritorno venoso o linfatico, che può essere generato da cause osteopatiche o patologie di diversa natura. Entrando nel dettaglio:
Per cause di pertinenza osteopatica si intendono ad esempio le contratture muscolari, responsabili di compressioni dei canali attraverso i quali transitano i vasi venosi e linfatici, che ostacolano il normale fluire del sangue e della linfa. Ciò comporta, che per effetto della gravità, il liquido si accumuli in basso, in particolare a livello delle caviglie, dando origine a gambe gonfie e molto spesso a linfedema.
Le condizioni patologiche invece, che possono essere responsabili delle gambe gonfie sono numerose e correlate a diversi distretti dell’organismo. Includono:
- Patologie che ostacolano il ritorno venoso: cirrosi epatica, trombosi venosa profonda, vene varicose, flebite, tromboflebite, etc.
- Patologie che ostacolano il ritorno linfatico: infiammazioni dei linfonodi, esiti di interventi chirurgici alle stazioni linfonodali, etc.
- Patologie cardiache: insufficienza cardiaca, miocardite, endocardite infettiva, etc.
- Patologie responsabili dell’aumento della quantità di liquido o ritenzione idrica: obesità, insufficienza renale, etc.
Per prima cosa, l’osteopata deve escludere la presenza di patologie. Ciò non significa che una patologia non possa coesistere con un adattamento osteopatico. Pertanto in caso di gambe gonfie, è comunque sempre consigliato anche un trattamento osteopatico.
Sintomi delle gambe gonfie
La sintomatologia varia in base alla causa e alla tipologia di gonfiore presente.
La condizione di gambe gonfie può coinvolgere uno o entrambi gli arti inferiori:
- Un solo arto: in questo caso si evidenzia una netta differenza di calibro fra un arto e l’altro.
- Entrambi gli arti: la causa può essere di tipo sistemico (ritenzione idrica, patologie cardiache o renali, ecc.), oppure il “blocco” venoso o linfatico è localizzato più in alto, ovvero a livello del bacino, della zona lombare, del diaframma, o del torace.
Mentre il gonfiore può essere:
- Edema molle che tende a diminuire con il riposo notturno.
- Tumefazione dura, non comprimibile e di consistenza fibrosa.
Nella maggior parte dei casi, con le gambe gonfie, possono essere presenti alcuni sintomi associati:
- Dolore intenso spontaneo e aggravato dal movimento
- Formicolio
- Prurito
- Calore
- Pesantezza
- Affaticamento
- Crampi ai polpacci
- Vene varicose
- Pelle tesa, sensibile e calda
- Colorito bluastro: può anche indicare la presenza di una trombosi venosa profonda
Tali sintomi possono peggiorare in correlazione con determinate condizioni e comportamenti:
- Posizione eretta tenuta per lungo tempo, ad esempio a causa di lavori che prevedono di stare in piedi per molte ore.
- Inattività: i muscoli contribuiscono in maniera importante al ritorno linfatico, pertanto il poco movimento può portare ad avere le gambe gonfie.
- Alte temperature sono responsabili del gonfiore delle gambe. Per questo la stagione estiva è quella in cui il disturbo si manifesta maggiormente.
- Condizione ormonale: nelle donne in età fertile, le gambe gonfie si manifestano maggiormente nella settimana che precede le mestruazioni, periodo in cui è più elevata la concentrazione ematica di ormoni femminili a effetto vasodilatatore.
Gambe gonfie: i punti in cui interviene l’Osteopatia
Ma dove agisce l’osteopata con i suoi trattamenti? Vediamo sinteticamente tutti i potenziali punti di compressione dell’organismo responsabili delle gambe gonfie, su cui l’Osteopatia può intervenire:
A livello cranio-sacrale: è il punto più frequentemente coinvolto in presenza di gambe gonfie.
A livello del torace: a livello del mediastino, ovvero nella zona compresa tra i polmoni, scorre la principale vena linfatica che raccoglie la linfa dalla parte inferiore del corpo. Una compressione in questo distretto provoca una deficit di drenaggio anche delle gambe.
A livello del diaframma: il diaframma, muscolo essenziale per la respirazione, ha una stretta connessione con la colonna vertebrale. In prossimità di queste inserzioni e fra le fibre muscolari del diaframma scorrono il dotto toracico e la vena cava inferiore, che raccolgono rispettivamente la linfa e il sangue dalla parte inferiore del corpo. Una contrattura del diaframma ostacola il ritorno linfatico e venoso in maniera importante.
A livello lombare: Le vertebre lombari sono in stretta connessione con il diaframma, pertanto in presenza di adattamenti funzionali a livello lombare possono presentarsi ripercussioni sul diaframma e quindi sul flusso emodinamico e linfatico. Lo stesso può avvenire in presenza di tensioni allo psoas.
A livello del bacino: a livello della zona inguinale, si trova il legamento inguinale, sotto al quale scorrono i vasi iliaci che raccolgono il flusso di ritorno dagli arti inferiori. Compressioni in questo punto possono evidentemente provocare gravi alterazioni al normale flusso ematico e linfatico. Anche tensioni a livello dei muscoli pelvici possono riflettersi sull’equilibrio del bacino, causando significativi squilibri nel drenaggio.
A livello dell’arto inferiore: una delle parti più interessate da compressioni è quella interna alla coscia, dove scorrono la vena femorale e la vena safena. Poi c’è la zona poplitea, dietro al ginocchio, dove passa la vena poplitea. Infine possono essere interessati il polpaccio e il piede, dove avviene la prima spinta per la risalita di tutti i liquidi.
I trattamenti osteopatici per le gambe gonfie
Per trattare il gonfiore delle gambe, come accennato in apertura, l’Osteopatia può essere un valido supporto. È tuttavia necessario affrontare la problematica “gambe gonfie” con un approccio multidisciplinare, che prevede la collaborazione di più professionisti. Nello specifico, è fondamentale in primis effettuare trattamenti di linfodrenaggio, per drenare il circolo linfatico. A questi vanno affiancati specifici esercizi mirati alla riattivazione delle pompe muscolari per il drenaggio venoso e linfatico, e altri finalizzati al riequilibrio mio-fasciale e muscolare del sistema muscolo-scheletrico. Sempre nell’ottica di un approccio globale, può essere utile seguire un percorso di sedute Pancafit – Metodo Raggi (approfondisci qui) – per il riequilibrio posturale globale.
Lo Studio Igea di Monza, oltre ai trattamenti più tradizionali, propone anche soluzioni innovative, come ad esempio il programma Keope GPR (approfondisci qui), specifico per il drenaggio venoso e linfatico.
A chi rivolgersi?
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