Il ruolo del pavimento pelvico per il benessere della donna.
Il parto e la gravidanza stessa rappresentano due importanti fattori di rischio per la salute del nostro pavimento pelvico, motivo per il quale è essenziale prendersene cura e tutelarlo durante i mesi di gestazione. Tuttavia, a prescindere dal grado di preparazione della zona, esistono alcuni accorgimenti fondamentali per la cura nel post-parto.

Innanzitutto, è fortemente consigliabile effettuare, oltre alla valutazione ginecologica di routine nel puerperio, una valutazione specifica del pavimento pelvico a circa due o tre mesi dalla data del parto. In questa sede verranno valutati determinati parametri, analizzati e collocati all’interno della storia di parto e anamnesi iniziale e verrà esaminata la zona per poter realizzare un programma terapeutico individuale. In aggiunta, verranno ripassate le regole base per salvaguardare il perineo e potenzialmente proteggerlo in caso di situazioni particolari.
Si raccomanda sempre di riprendere il prima possibile con una corretta idratazione e detersione dell’area e l’utilizzo di eventuali prodotti indicati per lenire e rigenerare i tessuti.
In presenza di cicatrici, che siano localizzate a livello perineale o addominale, è fondamentale provvedere ad eseguirne un trattamento precoce per evitare la comparsa di aderenze e possibili ripercussioni su altre strutture, anche a lungo termine.
Infine è fortemente consigliato, in mancanza di controindicazioni la valutazione di procedure efficaci e poco invasive come la radiofrequenza. Questa tecnologia prevede l’utilizzo di un campo elettromagnetico che attraverso il calore procura diversi benefici e risulta molto utile al fine di ripristinare i tessuti e risolvere i sintomi fastidiosi legati alla lassità post parto.
A chi rivolgersi?
Presso lo Studio Igea – PROGETTOSALUTE di Monza, puoi rivolgerti a Luca Caimi: ti affiderà al professionista più indicato per le tue esigenze.
Approfondisci le tue conoscenze, leggi gli altri articoli del sito, cliccando qui.
Articolo a carattere informativo-divulgativo. In nessun caso può sostituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Non intende altresì sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre raccomandato rivolgersi a un medico in caso di dubbi o necessità.