Contratture muscolari, freddo e Osteopatia: cosa accade e come intervenire

Contratture muscolari freddo osteopatia

Con l’arrivo dei mesi invernali, molte persone riferiscono un peggioramento di dolori muscolari e articolari, oltre a una maggiore fatica nei movimenti quotidiani. Non si tratta di mere coincidenze, la correlazione freddo e contratture muscolari esiste realmente. L’abbassamento delle temperature non genera infatti soltanto una sensazione di disagio, attiva meccanismi fisiologici complessi che possono accentuare rigidità, tensioni e algie, soprattutto in persone già predisposte. In questo contesto l’Osteopatia rappresenta un trattamento efficace: attraverso tecniche manipolative mirate e personalizzate interviene sulla globalità dell’organismo, aiutandolo a reagire in modo più efficiente agli stimoli termici.

Entriamo dunque nel dettaglio di tali meccanismi, con il supporto di Luca Caimi, osteopata con oltre 25 anni di esperienza e fondatore dello Studio Igea Osteopatia Monza.

 

Ritrova la tua postura corretta

👉 Prenota una visita osteopatica a Monza

 

Cosa provoca il freddo sui muscoli?

Il freddo attiva una vera e propria risposta fisiologica di difesa che coinvolge sistema nervoso, apparato circolatorio e tessuti molli. Quando la temperatura esterna scende in modo marcato o improvviso, il corpo mette in atto una serie di meccanismi finalizzati principalmente alla conservazione del calore interno. Il primo processo riguarda la vasocostrizione: i vasi sanguigni periferici si restringono per preservare il calore nelle aree vitali, diminuendo però l’apporto di ossigeno e nutrienti ai muscoli e alle articolazioni. Questa condizione riduce l’elasticità dei tessuti e aumenta la predisposizione alla rigidità.

Parallelamente, il sistema nervoso attiva un incremento del tono muscolare basale: è la classica sensazione di “corpo contratto” che si manifesta quando si percepisce freddo. Il muscolo si irrigidisce nel tentativo di generare calore, tuttavia questo stato di tensione continuo, se protratto nel tempo, favorisce la comparsa di contratture localizzate o diffuse, soprattutto nelle regioni più sensibili come cervicale, spalle e zona lombare.

A ciò si aggiunge un’alterazione nella percezione del dolore. Le basse temperature abbassano la soglia algica, rendendo più dolorose anche piccole tensioni miofasciali, che in altri periodi dell’anno passerebbero inosservate. Infine, il freddo porta a modificazioni della postura: nel tentativo istintivo di proteggere il corpo, le spalle si sollevano, la colonna tende a flettersi e la muscolatura si fa meno mobile.

Tutte queste micro-compensazioni, ripetute giorno dopo giorno, costituiscono uno dei principali fattori predisponenti delle contratture invernali.

Chi è più a rischio contratture?

La rigidità muscolare indotta dalle basse temperature può interessare adulti, bambini e anche anziani. In particolare:

  • Adulti: chi lavora molte ore al computer, chi utilizza moto o scooter, chi pratica sport senza un adeguato riscaldamento, chi soffre già di cervicalgia o lombalgia.
  • Bambini: soprattutto quelli che praticano sport all’aperto.
  • Anziani: massa muscolare ridotta, circolazione rallentata e maggiore sensibilità al dolore aumentano la predisposizione a rigidità e infiammazioni.

Come interviene l’Osteopatia?

L’Osteopatia rappresenta un approccio manuale globale particolarmente utile anche nei disturbi tipici dei mesi invernali, in quanto è in grado di lavorare su quei meccanismi fisiologici che il freddo tende a compromettere. Attraverso tecniche mirate a ridurre la rigidità muscolare, migliorare la vascolarizzazione e ristabilire la mobilità dei tessuti, l’osteopata aiuta il corpo a recuperare la propria funzionalità e a reagire in modo più efficiente agli stimoli termici.

Entrando nel dettaglio, una parte significativa dell’intervento è finalizzata alla normalizzazione della fascia muscolare, che in inverno – come abbiamo visto poc’anzi – tende a diventare meno elastica e più soggetta a irrigidimenti. Ridurre queste tensioni permette di migliorare la fluidità dei movimenti e prevenire l’instaurarsi di contratture dolorose. Un’altra area cruciale riguarda la mobilità delle articolazioni: in questo contesto, le tecniche osteopatiche favoriscono lo scorrimento articolare e la qualità dei movimenti.

Non meno importante è il lavoro sul diaframma e sulla respirazione: il freddo e le posture protettive tendono a limitare la capacità respiratoria, con ripercussioni sulla colonna dorsale e sul sistema linfatico. Un diaframma più libero migliora l’ossigenazione dei tessuti e riduce la percezione della tensione.

Per quanto riguarda i bambini, l’osteopata è in grado di ridurre le tensioni da postura scolastica e supportare il sistema immunitario, grazie all’adozione di specifiche tecniche delicate, cranio-sacrali e viscerali. Negli anziani, invece, può migliorare la rigidità mattutina, la respirazione e la qualità dei movimenti, riducendo i rischi di infiammazioni da freddo.

Vuoi saperne di più?
👉  Scopri come funziona l’Osteopatia e i benefici che offre

 

La parola all’osteopata di Monza – Luca Caimi

Luca Caimi, spiega approfonditamente cosa accade quando il nostro corpo viene esposto in modo repentino alle basse temperature:

“Quando una persona si ritrova improvvisamente a contatto con ambienti particolarmente freddi si innescano dei meccanismi di ‘difesa’ involontari, come la contrazione dei muscoli e l’assunzione di posizioni anomale, nel tentativo di percepire meno intensamente l’effetto delle temperature rigide. I termo-recettori cutanei vengono stimolati e attivati, il cervello percepisce lo stato di stress, rielabora e attiva meccanismi di termoregolazione. Di conseguenza i muscoli si contraggono in modo veloce attraverso i brividi (per produrre calore), mentre i vasi sanguigni si restringono (per non disperdere calore). Tali processi portano a rigidità e contratture che possono anche modificare la postura, in particolare il posizionamento delle spalle e della colonna vertebrale”.

Per gestire al meglio l’impatto del freddo sull’organismo, l’osteopata monzese ricorda un gesto semplice ma estremamente efficace:

“Per riscaldare il corpo e migliorare anche l’ossigenazione è buona norma respirare dal naso in modo lento e profondo. In questo modo, l’aria che viene aspirata dal naso viene riscaldata, filtrata e immessa nelle vie aeree con una temperatura più funzionale e confortevole per l’organismo. Così il corpo si riscalda anche dall’interno. Quando le temperature si abbassano, bisognerebbe ripensare subito a questi meccanismi e ripetersi che il freddo è anche di una ‘condizione mentale’. Non bisogna infine dimenticare che possiamo aiutarci con piccoli gesti di consapevolezza”.

Osteopata a Monza: a chi rivolgersi?

Affidarsi a professionisti certificati è il primo passo per intraprendere un percorso riabilitativo efficace e sicuro. Presso lo Studio Igea – PROGETTOSALUTE di Monza, puoi rivolgerti all’osteopata Luca Caimi.

 

Chiama lo Studio Igea di Monza per un consulto immediato

 +39 340 2838538

Articolo a carattere informativo-divulgativo. In nessun caso può sostituire la formulazione di una   diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Non intende altresì sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre raccomandato rivolgersi a un medico in caso di dubbi o necessità.

Approfondisci le tue conoscenze

👉 Leggi gli altri articoli sul sito dello Studio Igea Monza