Broncopneumopatia cronica ostruttiva e patologie respiratorie: il ruolo dell’Osteopatia

Broncopneumopatia cronica ostruttiva

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una delle principali malattie respiratorie croniche, che a livello mondiale affligge milioni di persone. È una condizione progressiva che comporta un significativo deterioramento della qualità della vita. Secondo alcuni recenti studi, l’Osteopatia può rappresentare un valido alleato nella gestione di questa patologia. Attraverso l’impiego di tecniche manuali e manipolative, agisce su tutte le strutture e i sistemi coinvolti nel processo respiratorio, al fine di ripristinare l’equilibrio e favorire una respirazione più efficiente.

Cos’è la BPCO

La BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva è una malattia respiratoria eterogenea e complessa, che coinvolge i polmoni e i bronchi, determinando col tempo un’ostruzione ingravescente che limita sempre più la capacità respiratoria. È un disordine cronico, di lunga durata, che genera danni irreversibili, proprio per questo non va sottovalutata. Tra le prime manifestazioni della BPCO si annovera la bronchite cronica, un’infiammazione della mucosa bronchiale, che causa tosse produttiva quotidiana per almeno sei mesi all’anno. Tale condizione porta ad alterazioni del tessuto bronchiale, note come bronchiectasie, che limitano lo scambio gassoso tra l’aria inalata e l’ossigeno assorbito dai polmoni. Il grado di ostruzione viene identificato tramite un semplice esame funzionale: la spirometria.

La sintomatologia, così come il livello infiammatorio, possono beneficiare di numerosi farmaci, molti dei quali, come corticosteroidi, broncodilatatori, antileucotrieni, devono essere assunti quotidianamente. L’aderenza alla terapia è fondamentale per tenere la patologia sotto controllo.

La respirazione: un processo “vitale” e complesso

La respirazione è una delle funzioni vitali più complesse del nostro corpo, un processo che coinvolge non solo bronchi e polmoni, ma diversi altri apparati e sistemi:

  • Muscoli, in primis il diaframma;
  • Articolazioni e ossa, in particolare la colonna vertebrale, le costole, lo sterno e le articolazioni toraciche;
  • Sistema nervoso.

Perché il processo respiratorio funzioni correttamente e sia efficiente, è essenziale che tutti questi sistemi lavorino in perfetto equilibrio. In questo contesto, l’Osteopatia interviene, con specifiche tecniche, lavorando su due fronti, in primis, sulla disfunzione della struttura direttamente coinvolta nella meccanica respiratoria:

  • Colonna vertebrale: Le vertebre toraciche e cervicali possono influenzare il movimento della gabbia toracica e la mobilità dei polmoni.
  • Coste e muscoli respiratori: Il trattamento delle costole e dei muscoli che partecipano alla respirazione, come il diaframma, gli addominali, gli scaleni e lo sternocleidomastoideo, aiuta a migliorare l’efficienza del processo respiratorio.
  • Nervi e vasi sanguigni: La stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica migliora l’apporto di ossigeno e la rimozione dei rifiuti metabolici nei polmoni.

Poi, si focalizza su quelle disfunzioni che apparentemente non sembrano collegate alla problematica e che, invece, vanno a inficiare sulla fisiologia respiratoria. Questo approccio multifocalizzato consente di agire, oltre che sull’apparato respiratorio, su tutte le funzionalità ad esse connesso. Una parte del nostro sistema neurovegetativo, ad esempio, è posizionata lateralmente alla colonna dorsale ed è responsabile della regolazione della funzionalità dei visceri: una cattiva respirazione può quindi causare reflusso gastro-esofageo o rallentamento della funzione digestiva.

Anche l’ecosistema cervicale si interfaccia con la respirazione: diversi muscoli che originano dalla regione cervicale infatti, svolgono pure una funzione di supporto alla respirazione.

BPCO e Osteopatia: evidenziati miglioramenti soggettivi

Nonostante esistano numerosi farmaci per la cura e il controllo della broncopneumopatia cronica ostruttiva, non sempre sono sufficienti per migliorare in maniera significativa la condizione respiratoria di chi ne è affetto. Una revisione sistematica della letteratura sull’efficacia del trattamento manipolativo in pazienti affetti da BPCO, nell’ambito del progetto di ricerca osteopatica condotto da Bertarini C., Trivulzio D., Tornatore G., Distefano S., Relatore Dott. Gianpaolo Tornatore Ph.D. (lo riporta TCIO Milano), ha evidenziato come l’Osteopatia sia in grado di produrre miglioramenti soggettivi nei pazienti affetti da BPCO, in termini di qualità della vita e percezione del respiro, nonostante non si evidenzino cambiamenti clinici significativi nei parametri strumentali (come la funzionalità polmonare misurata tramite spirometria).

Entrando nel dettaglio di questa revisione, il progetto ha preso in esame 10 studi focalizzati sulla BPCO: 5 prevedevano come trattamento la terapia manipolativa chiropratica, nello specifico tecniche dirette e tecniche di rilascio miofasciale. Gli altri cinque, contemplavano invece, trattamenti osteopatici manipolativi.

Da tutti gli studi analizzati non è emerso alcun cambiamento ritenuto clinicamente significativo. A evidenziare dei cambiamenti è stata invece l’analisi soggettiva, effettuata tramite questionari sulla qualità della vita e del respiro del paziente, e sulla sua salute generale.

In questo contesto, tutti e cinque gli studi osteopatici hanno mostrato cambiamenti positivi per quasi tutti i soggetti analizzati (circa del 92% del soggetti analizzati). Risultato che non è invece emerso dagli studi che hanno utilizzato tecniche di tipo manipolativo chiropratico.

BPCO: Osteopatia o Medicina Convenzionale?

In primo luogo, è doveroso chiarire che l’Osteopatia non è un’alternativa alla Medicina Convenzionale, bensì un valido supporto alle terapie tradizionali. Il trattamento osteopatico si integra infatti, perfettamente con le terapie farmacologiche, contribuendo al miglioramento del benessere del paziente. In particolare, l’intervento osteopatico è in grado di supportare il trattamento riabilitativo respiratorio, migliorando la mobilità della gabbia toracica e ottimizzando l’azione dei muscoli respiratori, con una conseguente riduzione della dispnea.

Fondamentale, per ottenere risultati ottimali, è la stretta collaborazione tra medici specialistici, come pneumologi e pediatri, e l’osteopata. La sinergia tra questi professionisti della salute consente di sviluppare un programma di trattamento personalizzato per ciascun paziente, basato su un approccio integrato che combini farmaci, riabilitazione respiratoria e tecniche osteopatiche.

A chi rivolgersi?

Per chi soffre di BPCO o più in generale di una patologia respiratoria cronica, parlare con un osteopata specializzato può rappresentare un passo utile per migliorare la propria capacità respiratoria e il proprio benessere generale.

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Articolo a carattere informativo-divulgativo. In nessun caso può sostituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Non intende altresì sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre raccomandato rivolgersi a un medico in caso di dubbi o necessità.