Coliche neonatali e l’impatto dell’Osteopatia

Coliche neonatali

Nei neonati, le coliche (dal greco “kblikos” che significa “in contatto con il colon”) sono il secondo disturbo più frequente, nell’ambito delle disfunzioni gastrointestinali, dopo il reflusso gastroesofageo. Si stima infatti, che 2-3 neonati ogni 10 soffrano di coliche. A caratterizzarle è un dolore acuto, provocato generalmente dalla presenza di un’eccessiva quantità di aria nell’intestino. Proprio per questo, sono note anche come coliche gassose. Si tratta di una condizione assolutamente transitoria e non pericolosa, che si presenta per lo più nelle prime settimane di vita (terza-sesta settimana) e che scompare intorno ai 3-4 mesi.

Vediamo nel dettaglio tutti i sintomi delle coliche neonatali, le possibili cause e le modalità di trattamento osteopatico disponibili.

Coliche neonatali: sintomi

Le coliche dei neonati – come accennato poc’anzi – si manifestano in primis con una sindrome dolorosa molto intensa, frutto della contrazione spastica della parete muscolare addominale. Sono sempre accompagnate da un forte pianto del bambino, che si manifesta in particolare nelle ore serali.

Ulteriori sintomi possono essere:

  • Stato di agitazione
  • Arrossamento del viso
  • Tensione dell’addome
  • Irrigidimento della schiena e degli arti
  • Chiusura delle mani a pugno
  • Sollevamento delle gambe verso l’addome.

 

Coliche neonatale: cause

Le cause delle coliche gassose non sono ancora state identificate con certezza. Esistono tuttavia diverse ipotesi:

  • Rallentamento del transito intestinale, che provoca stipsi e stitichezza, con conseguente difficoltà del bambino a scaricarsi in modo autonomo.
  • Presenza di gas nelle anse intestinali, spesso causata dall’ingestione eccessiva di aria. Una condizione determinata solitamente da problematiche di coordinazione della suzione o dall’eccessiva voracità del neonato nel succhiare il latte.
  • Allergie o intolleranze alimentari.
  • Produzione aumentata dell’ormone motilina, responsabile di contrazioni intestinali più intense.

 

È stata inoltre ipotizzata la presenza di una componente psico-relazionale nel rapporto madre-figlio: l’atteggiamento iperprotettivo della madre sembra possa indurre la comparsa delle coliche.

L’approccio osteopatico sulle coliche neonatali

L’approccio osteopatico parte sempre da una visione globale dell’organismo. In presenza di disturbi gastro-enterici nei lattanti, l’osteopata non si focalizza pertanto esclusivamente sulla valutazione e il trattamento dell’intestino e dell’addome, ma va alla ricerca di potenziali squilibri nell’ambito di tutti i sistemi, per trattarli opportunamente, in maniera delicata e non invasiva.

Nello specifico, il trattamento osteopatico per la gestione delle coliche neonatali contempla in primis manipolazioni craniche – al cranio e alla porzione alta della cervicale. Un’area fondamentale da considerare, in quanto include il passaggio dei nervi responsabili della coordinazione (nervo vago), della suzione e della mobilità intestinale. In questo contesto, l’obiettivo dell’osteopata è quello di decomprimere la zona e indirettamente agire sull’addome mediante feedback neurologici.

Successivamente, lo specialista va a lavorare sull’intera colonna vertebrale del neonato: dapprima focalizzandosi sul complesso articolare occipito-atlante epistrofeo, e poi sulle vertebre del tratto dorsale e dorso-lombare, responsabili dell’innervazione dell’intestino.

Infine si concentra sulla parte addominale, con massaggi e manipolazioni mirati ad agire direttamente sulle tensione delle pareti viscerali, al fine di stimolare il passaggio dell’aria intestinale e il transito delle feci.

Sicurezza del trattamento osteopatico

Il trattamento osteopatico, oltre a essere efficace, è generalmente sicuro per i neonati e ben tollerato. È tuttavia fondamentale rivolgersi a un osteopata specializzato in ambito pediatrico.

A chi rivolgersi?

Presso lo Studio Igea – PROGETTOSALUTE di Monza, puoi rivolgerti a Luca Caimi: ti affiderà al professionista più indicato per le tue esigenze.

 

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Articolo a carattere informativo-divulgativo. In nessun caso può sostituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Non intende altresì sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre raccomandato rivolgersi a un medico in caso di dubbi o necessità.