Mastoplastica additiva: l’Osteopatia aiuta a ridurre i sintomi post operatori

Intervento di aumento del seno

La mastoplastica additiva è oggi uno degli interventi chirurgici più richiesti nel campo della chirurgia plastica e ricostruttiva. Nella maggior parte dei casi garantisce risultati estetici ottimali, tuttavia i cambiamenti strutturali che l’operazione comporta possono avere effetti significativi sull’organismo, influenzando la postura, il sistema muscolo-scheletrico e la qualità della vita della persona. In questo contesto, l’Osteopatia – attraverso trattamenti manipolativi personalizzati – si rivela un supporto efficace per migliorare il recupero e prevenire eventuali complicazioni.

Cos’è la mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico finalizzato ad aumentare il volume del seno. In concreto, consiste nell’inserire delle protesi – di dimensioni variabili – in sede mammaria, attraverso incisioni strategiche.

Problematiche post operatorie

La mastoplastica additiva, sebbene sia considerata un intervento sicuro e relativamente semplice, impone al corpo una serie di adattamenti fisici e funzionali dovuti all’inserimento delle protesi. È pertanto fondamentale analizzare le problematiche post operatorie che possono emergere – sia nel breve che nel lungo termine – per poter strutturare un piano di recupero personalizzato e il più possibile efficace. Vediamo quindi, i principali disturbi post operatori:

  • Dolore: è il disturbo più diffuso, che può durare alcuni giorni o anche alcune settimane. Può manifestarsi nella zona dell’intervento, oppure può irradiarsi verso il braccio, la spalla e la zona cervicale. In alcuni casi è persistente e può diventare cronico.
  • Tensione e rigidità muscolare: il posizionamento delle protesi e il conseguente cambiamento del baricentro corporeo influenzano direttamente la muscolatura del torace, delle spalle e del dorso, provocando contratture muscolari.
  • Alterazioni posturali: squilibri dei muscoli dorsali e delle spalle per effetto dell’aumento del peso anteriore e della compensazione muscolare; ipercifosi dorsale; ipomobilità scapolare.
  • Gonfiore ed edema al torace post operatorio.
  • Implicazioni del plesso brachiale: parestesie e disestesie lungo il decorso del plesso stesso.
  • Complicanze cicatriziali: le cicatrici, anche se di piccole dimensioni, possono comportare aderenze tissutali, ipertrofia cicatriziale e dolore.
  • Problematiche respiratorie: tensioni nei muscoli respiratori e alterazioni della meccanica respiratoria in ispirazione e in espirazione.
  • Linfedema e sindrome dello stretto toracico: se pur rare, sono condizioni che possono verificarsi.

È altresì fondamentale considerare le implicazioni psicologiche che possono insorgere nella fase di recupero post intervento. Se da un lato, la mastoplastica additiva ha un impatto nettamente positivo sulla donna, che si percepisce più sensuale, femminile e quindi più sicura di sé; dall’altro, può portare – in alcune soggetti – allo sviluppo di preoccupazioni ricorrenti, stati di ansia e depressione.

Tecniche osteopatiche per il recupero post-operatorio

Un percorso riabilitativo interdisciplinare, che comprenda fisioterapia ed esercizi posturali, insieme a trattamenti di Osteopatia, studiati ad hoc sulla singola persona, può rivelarsi la soluzione più efficace per affrontare i disturbi post operatori della mastoplastica additiva e potenziare lo stato di benessere.

In generale, l’Osteopatia offre un approccio globale che mira a riequilibrare il corpo, migliorare la mobilità e ridurre il dolore. Nello specifico delle problematiche correlate all’intervento di aumento del seno, le principali tecniche osteopatiche utilizzate sono:

  • Trattamento globale osteopatico (TGO): include manovre di mobilizzazione passiva per migliorare la funzionalità del rachide e dei distretti corporei interessati.
  • Riequilibrio posturale: la riduzione delle dorsalgie e delle cervicalgie consente di migliorare sia la mobilità, che lo stato doloroso.
  • Tecniche manipolative dolci: favoriscono il drenaggio linfatico, riducendo il gonfiore.
  • Tecniche fasciali: sono essenziali per trattare le cicatrici. Permettono di limitare la formazione di ipertrofie, aderenze e contestualmente di ripristinare l’elasticità dei tessuti.
  • Trattamento della muscolatura respiratoria: agendo sul diaframma e sui muscoli respiratori, è possibile migliorare la funzione respiratoria.

Tutte le tecniche sopracitate sono delicate e indolore.

Interventi al seno e Osteopatia

Esistono anche altre tipologie di interventi chirurgici al seno che possono beneficiare, nel post operatorio, dei trattamenti osteopatici: parliamo ad esempio della mastoplastica riduttiva (riduzione di seni troppo grossi) e della mastopessi (sollevamento di seni troppo cadenti). Menzione speciale va poi alla mastectomia, un’operazione riservata alle persone affette da tumore al seno o che sono ad alto rischio di svilupparlo (mastectomia preventiva). In questo caso, l’intervento osteopatico assume un peso ancora più rilevante. La rimozione di tessuto mammario comporta infatti, significative alterazioni strutturali e funzionali, che possono generare problemi di tipo posturale, dolori cronici e linfedema.

L’osteopata può intervenire con diverse modalità:

  • Tecniche manuali specifiche: consentono di ridurre le tensioni del torace e del rachide, migliorandone la mobilità.
  • Tecniche manipolative dolci: favoriscono il drenaggio linfatico, riducendo il gonfiore.

L’Osteopatia – nelle varie tipologie di intervento al seno – non solo favorisce un recupero più rapido, ma contribuisce anche a prevenire complicazioni a lungo termine, garantendo una migliore qualità della vita.

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